Non sono una specie rara e neanche in via di estinzione: il connubio tra un medico ed una casalinga che nella semplicità cerca il segreto delle cose......anche in cucina.....strada facendo ho scoperto di essere celiaca e la mia vita in cucina è cambiata........e, culinariamente parlando, ancora adesso sto cercando la mia dimensione.........



lunedì 11 marzo 2013

Frisille calabresi

In Italia, grazie alla diversità e ricchezza delle nostre lingue dialettali, uno stesso prodotto può avere nomi diversi, e questo è proprio il caso delle frisille che si chiamano anche freselle o friselle. E' una sorta di pane duro che si cuoce in forno due volte e la seconda volta è appunto per biscottarlo e renderlo quindi croccante.  Lo si mangia leggermente bagnato nell'acqua o nell'aceto e condito con pomodoro pelato o fresco, olio, origano, sale e peperoncino, ma anche in tanti altri modi diversi che la fantasia ed il gusto suggeriscono.  
 
 
 
 
 
 
 
 INGREDIENTI
  1. 300 gr di farina di grano duro o di farro
  2. 180 ml di acqua calda
  3. due cucchiaini piccoli (da caffè) di sale
  4. un cucchiaino piccolo di zucchero
  5. un cucchiaino e mezzo di olio extravergine d'oliva 
  6. 9 gr di lievito disidratato
PROCEDIMENTO
  1. disporre la farina a fontana
  2. aggiungere l'acqua calda e sciogliervi lo zucchero
  3. aggiungere il resto degli ingredienti ed in ultimo il lievito
  4. amalgamare, impastare bene e formare una palla
  5. mettere a lievitare per circa due-tre ore
  6. formare una ciambella grande o due piccole e metterle di nuovo a lievitare per altre due ore circa
A lievitazione ultimata infornare a 180°C con forno ventilato per mezz'ora circa (fino a quando non assume un colorito biondo).
Dopo sfornare e lasciare raffreddare. Tagliare la ciambella a metà in senso longitudinale ed infornare di nuovo, con la parte interna rivolta verso l'alto, a 140°C per circa mezz'ora. Le ciambelle devono risultare dure anche all'interno. Poi lasciare raffreddare. Le ciambelle possono essere lasciate così intere o rotte in pezzi. Conservare in luogo fresco ed asciutto.
 
 

14 commenti:

  1. Era qui che ti aspettavo!!
    Martina grazie, sono FAN-TA-STI-CHE!!
    Complimenti!!

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    1. Sono davvero contenta che tu le abbia già provate e trovate buonissime!!!!! Presto il pane-sole.....

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  2. Tiene que estar buenísimoooo.

    ¡¡Gracias!!

    Un beso grande.

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    1. AMALIA, sono buone e soprattutto l'ideale per una cena. Un abbraccio

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  3. Le sto rifacendo oggi in tripla dose: 900 grammi di farina, così ne faccio tante e le mangio via via in questi mesi estivi!

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    1. ACQUACLUSTER, fai benissimo! Sono sicura che si conserveranno bene.

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  4. Sì ma che lavorata!
    Oggi ho fatto queste, ho fatto le piadine alla romagnola, ho fatto la farinata, e ho pulito la casa!
    Sono in coma, buonanotte! ;-))

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  5. Martina ne sono venute talmente tante che ne ho regalate ai miei genitori e le abbiamo mangiate anche noi ieri.
    Le ho fatte interamente di semola di grano duro, buonissime, la faticaccia valeva davvero la pena! Adesso ne ho per un bel po'!!!

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    1. Sei stata proprio bravissima, lavorare la semola richiede maestria! Mi fa piacere che tutti abbiano gradito!

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  6. Terminate stasera le ultime due ... del resto con le temperature così scese qui, fra pochi giorno bruschette e frisille non faranno nemmeno più gola...
    Comunque saranno certamente da rifare la prossima estate! OTTIME!!!

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    1. Da ora in poi andrà bene una minestrina calda con il tuo dado......l'ho già fatta al ritorno dalle vacanze e, credimi, niente sarebbe stato più buono!

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  7. Bentornata! Mi fa molto piacere che la ricetta sia stata utile. Allora se sei a casa ti scriverò! Ciaoooooooo

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